Amputazione arto inferiore: percorso di riabilitazione


ragazzo con arto inferiore amputat

Introduzione

Secondo quanto riportato dalla rivista OrthoAcademy.it, in Italia si eseguono circa 15 mila amputazioni all’anno, solo per quanto riguarda l’arto inferiore. Il numero è sconcertante, soprattutto per l’importanza e per l'impegnativo percorso di riabilitazione che spetta al paziente che è stato soggetto ad un evento davvero pericoloso e traumatico come l’amputazione di un arto inferiore.

I motivi per cui un paziente presenta un arto inferiore amputato possono essere davvero tantissimi, come ad esempio per un grave incidente, a causa di un tumore, per la degenerazione di una patologia o, ancora, dopo aver subito un’operazione chirurgica.

Al di là di cosa ha condotto all’amputazione, il trauma psichico e, al contempo, fisico è davvero importante ed è per questo che nel seguente articolo vogliamo affrontare l’argomento passo dopo passo. Inizieremo col parlare dell’importanza di curare il moncone, perché solo dopo aver compreso come prendersene cura sarà possibile applicare la protesi senza sentire fastidio ed essere pronti al complesso e lungo percorso di riabilitazione. A proposito, nel seguente articolo parleremo anche delle fasi del percorso di riabilitazione specifico che puoi iniziare presso il nostro centro di fisioterapia a Roma.

Come curare il moncone?

Dopo aver subito un’amputazione è importante e necessario permettere al paziente di credere che un recupero delle proprie potenzialità fisiche e della vita che conduceva fino a prima dell’amputazione sia possibile.

Oggi per fortuna la tecnologia ha fatto numerosi passi avanti in diversi ambiti, tra cui anche in campo protesico. Infatti, ormai è possibile realizzare una grande quantità di protesi all’avanguardia con l’obiettivo di permettere al paziente di trovare e testare quella più adatta per poi proiettare tutte le sue energie al percorso di riabilitazione, fondamentale per ritornare nel proprio contesto familiare, sociale e per riprendere le proprie abitudini. Questo è un concetto cruciale soprattutto quando si parla dell’amputazione di un arto inferiore.

Vediamo quanto è importante la corretta cura del moncone prima di provare la protesi e iniziare il percorso di riabilitazione.

Il moncone è l’estremo di un arto amputato. La cute dell’arto entra a contatto con l’invaso della protesi, per questo è necessario prendere alcuni accorgimenti per evitare e prevenire la comparsa di piaghe e infezioni cutanee, che oltre a portare un fastidio persistente e, in alcuni casi, un forte dolore, non permettono di applicare la protesi. Infatti, la cute dell’estremo dell’arto amputato è necessario che sia sempre ben curata e sana, perché solo in questo modo il paziente è pronto ad ospitare la protesi.

Tra gli accorgimenti più comuni si elencano sicuramente i seguenti:

  • togliere la protesi prima di andare a dormire;
  • scrutare attentamente il moncone per evitare che ci siano ferite che potrebbero, se non curate in tempo, causare problemi più seri;
  • lavare con un detergente delicato il moncone e asciugarlo;
  • cospargere l’arto con abbondante borotalco.

Ovviamente, ogni paziente ha una pelle e soprattutto un trascorso diverso che lo ha condotto all’amputazione e questo porta all’insorgenza di diversi problemi che si potrebbero riscontrare, come ad esempio: problemi di pelle secca o al contrario di sudorazione eccessiva o, ancora, potrebbe riscontrare problemi di infiammazione frequenti o di lacerazione della cute.

Oltre a questi problemi, si possono incontrare anche altre complicanze che potrebbero portare il paziente a dover rallentare il suo percorso di ripresa e di riabilitazione, tra questi si elencano:

  • un incavo protesico non adeguato;
  • un neuroma, in questo caso i trattamenti consigliati prevedono l’ultrasuonoterapia, la crioterapia o ancora il bendaggio stretto e continuo del moncone;
  • uno sperone osseo, in questo caso, al contrario del neuroma, l’unica opzione possibile è l’operazione chirurgica;
  • la sindrome dell’arto fantasma, invece, è una condizione molto frequente che si manifesta subito dopo un’amputazione, in questi casi infatti, il paziente ha la sensazione di sentire ancora una parte dell’arto mancante. Questa condizione non è pericolosa e non prevede nessun tipo di terapia, è una sindrome che scompare con il tempo.

Compresa l’importanza di curare adeguatamente il moncone e di prestare molta attenzione a possibili ferite o dolori insoliti possiamo, nel prossimo paragrafo, parlare delle fasi del percorso di riabilitazione che un paziente, che ha subito l’amputazione di un arto inferiore, si trova ad affrontare.

Il percorso di riabilitazione: le sue fasi

ragazzo con protesi cammina per strada

La cicatrice del moncone è finalmente guarita, in media ci vogliono all'incirca 15/20 giorni, ma il tempo può variare in base a diversi fattori che non sempre si possono prevedere.

L'applicazione della protesi e l’inizio vero e proprio della riabilitazione variano in base, non solo alla velocità di cicatrizzazione della ferita, ma anche alla velocità con cui si rimodella il moncone. In questi casi attendere è fondamentale perché nonostante l’avanguardia delle protesi odierne, queste hanno tutte un comune denominatore che è l'invaso sul quale poggia il moncone. L’arto amputato infatti, nel primo periodo, si gonfia e si sgonfia anche in base ad una serie di condizioni come ad esempio l’età, le patologie pregresse, il tempo di allettamento e simili.

Una volta che il moncone è guarito il paziente è pronto a iniziare il percorso riabilitativo post operatorio che si basa sulla riduzione del dolore e dell’edema e sulla prevenzione di contratture e accorciamenti muscolari.
Alla luce di quanto detto sopra, una volta che la dimensione del moncone si è stabilizzata e si è intrapreso il lavoro riabilitativo dopo l’operazione e non appena la protesi sarà pronta, il paziente può iniziare la riabilitazione del cammino. Ed è in questa fase che, oltre alla riabilitazione del cammino, al paziente viene anche insegnato a prendersi cura della protesi e a curare quotidianamente il moncone per prevenire ed evitare l’insorgenza di dermatiti e simili. Infatti, per un primo periodo il paziente può portare la protesi solo per un paio di ore al giorno per poi aumentare gradualmente il tempo.

In realtà, tutto il percorso che si intraprende dopo aver subito un’amputazione è graduale, il passaggio da una fase all’altra, ovviamente, varia in base a tanti fattori che non è possibile prevedere prima.

Anche la riabilitazione vera e propria prevede diverse fasi. Come prima cosa si insegna al paziente a stare in piedi, trovando il giusto equilibrio. Una volta raggiunto il corretto equilibrio, il nostro team di esperti fisioterapisti aiuterà il paziente a camminare, inizialmente con il supporto degli ausili e poi, insegnato il corretto schema del passo e compreso il giusto carico da trasferire sulla protesi, a procedere senza.

Il percorso può durare anche fino a un anno, ma alla fine dello stesso è possibile ritrovare la propria autonomia e tornare a deambulare senza il bisogno di aiuti e, soprattutto, riducendo il più possibile la fatica.

Fatti contattare dai nostri esperti

Lasciaci i tuoi riferimenti: ti ricontattiamo entro breve per fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Affidati ai nostri esperti fisioterapisti e inizia il tuo percorso di riabilitazione.

Copyright 2024 | Reha Group S.r.l - P.IVA 09170591003

made with by Web To Emotions

Questo sito è protetto da reCAPTCHA. Sono applicate la Privacy Policy e i Termini di Servizio di Google.