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La colonna vertebrale è l'asse portante intorno al quale si costruisce la nostra postura e il nostro movimento.
Purtroppo però è anche la zona che porta più pazienti ad approcciarsi alla fisioterapia.
II dolore alla colonna vertebrale è infatti molto frequente, tanto che il 25% dei lavoratori europei soffre di mal di schiena: la più presente è la lombalgia, seguita da cervicalgia e infine dalla dorsalgia.
Innanzitutto è bene fare un piccolo cenno all'anatomia della nostra schiena: la colonna vertebrale infatti viene suddivisa in 3 parti a seconda della zona.
La colonna cervicale è composta dalle prime 7 vertebre che partono dalla base del cranio e arrivano all'inizio della zona toracica. Questa zona è naturalmente in lordosi, cioè ha di profilo una curva naturale con una convessità anteriore.
La colonna dorsale è costituita da 12 vertebre che si articolano con le coste della gabbia toracica. Questa porzione di schiena ha una convessità posteriore.
La colonna lombare ha invece 5 vertebre più grandi delle altre che terminano articolandosi con il sacro. Come la colonna cervicale, ha naturalmente una lordosi.
All'interno del canale vertebrale passa il midollo fino alla terza vertebra lombare dove in genere inizia la cauda equina, formata dalle radici nervose terminali del midollo.
Inoltre, in ogni tratto, le vertebre sono distanziate dai dischi intersomatici che sono cuscinetti ammortizzatori dei movimenti, ma sono anche affiancate da muscoli vasi e nervi.
Il dolore alla colonna vertebrale può avere diverse cause, le più comuni sono:
Spesso questi fattori si mescolano tra loro provocando mal di schiena. La buona notizia è che con un buon lavoro riabilitativo con un fisioterapista specializzato, è possibile ridurre o far scomparire il dolore.
Il primo passo da compiere per liberarsi dei problemi alla colonna vertebrale è stabilire la causa. Rivolgersi ad uno specialista, ortopedico o fisiatra, è una buona opzione per fare una giusta diagnosi in base all'anamnesi e agli esami strumentali intrapresi (radiografia, risonanza magnetica ecc…).
A meno che il problema non necessiti di un intervento chirurgico, il medico potrebbe prescrivere medicinali, una terapia manuale ed eventualmente una terapia strumentale.
La riabilitazione per la colonna cervicale, dorsale e lombare cambia in base alla causa del problema. Sarà necessario però che il fisioterapista faccia un'attenta valutazione preliminare del paziente e stabilisca un programma riabilitativo specifico.
Nel rispetto del dolore, la terapia sarà focalizzata:
Queste tecniche rientrano tutte globalmente nella posturale e nella rieducazione motoria per la colonna cervicale dorsale e lombare. Sarà il fisioterapista a scegliere quale adottare in base al problema, alla prescrizione del medico, e al dolore del paziente.
Tra le cause sopra citate di mal di schiena, vi è l'ernia del disco.
L'ernia del disco è la rottura del disco intervertebrale che fuoriesce dalla sua sede e va a comprimere le radici nervose adiacenti o il midollo. L'ernia può anche essere espulsa o migrata.
Di solito il primo approccio all'ernia discale è un trattamento conservativo costituito da una buona kinesiterapia, fatta di esercizi terapeutici, posturale, terapie strumentali. Nel 95% dei casi, il problema si risolve in circa tre mesi dall'insorgenza.
In alcuni casi tuttavia è necessario l'intervento chirurgico. Questo accade quando la compressione delle strutture nervose è altamente invalidante e provoca non solo dolore ma anche deficit della sensibilità e delle funzioni motorie (come difficoltà nel cammino). L'intervento d'elezione per questo tipo di problematica alla colonna vertebrale è l'asportazione dell'ernia con un intervento di microchirurgia (microdiscectomia).
La riabilitazione dopo l'asportazione dell'ernia discale è molto importante è va iniziata precocemente in modo da accompagnare il paziente nel suo recupero attraverso esercizi di complessità e carico crescente.
In casi ancora più rari, l'intervento chirurgico può essere di stabilizzazione vertebrale, per esempio nel caso di spondilolistesi (scivolamento di una vertebra sull'altra). L'intervento prevede il posizionamento di viti o placche nello spazio tra le vertebre dopo l'unione di due vertebre o più. Anche in questo caso, è molto importante la riabilitazione dopo l'intervento di stabilizzazione vertebrale con il supporto di fisioterapisti specializzati : il paziente, dopo il primo periodo di riposo, potrà cominciare gradualmente un'attività più intensa, fino a raggiungere la completa guarigione a tre mesi circa dall'intervento compatibilmente con i tempi fisiologici di guarigione dei tessuti interessati.
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