Trattamenti manuali o terapie strumentali: la fisioterapia che fa al caso tuo


fisioterapista e paziente

Quando si inizia un percorso di fisioterapia sono due gli approcci principali ai quali ci si potrebbe sottoporre: i trattamenti manuali e i trattamenti strumentali. Probabilmente per i più esperti queste due metodologie sono ampiamente conosciute, ma, ovviamente, per chi si affida alle mani di un esperto specialista per la prima volta non comprende neanche di cosa si stia parlando.

Prima di capire in cosa consistono i trattamenti manuali e le terapie strumentali è giusto fare un piccolo passo indietro. Infatti, mettendoci sempre nei panni di chi, per fortuna, non ha mai avuto bisogno di sottoporsi a percorsi fisioterapici o riabilitativi vogliamo approfondire insieme che cosa si intende con il termine riabilitazione e che cos’è la fisioterapia.

La riabilitazione comprende una serie di approcci messi in atto da un équipe multidisciplinare, si parla di un team di professionisti perché spesso nei percorsi riabilitativi, soprattutto quelli più complessi e che richiedono tempistiche più lunghe, il fisioterapista collabora con altre figure come medici, chirurghi, ortopedici e così via, per trattare una serie di patologie che comportano al paziente limitazioni motorie e cognitive. Lo scopo del percorso riabilitativo è quello di aiutare il paziente a recuperare, conservare o mantenere le sue abilità residue affinché quest'ultimo possa reinserirsi in un contesto familiare, sociale e anche lavorativo.

La branca della medicina che si occupa proprio di ristabilire alcuni processi fisici, persi a causa di un incidente, una malattia, una patologia, è la fisioterapia. Questa professione è per l’appunto praticata dal fisioterapista che assiste il paziente e applica un programma terapeutico specifico attraverso l’utilizzo di diverse metodologie che si dividono principalmente in manuali e strumentali.

Nel prossimo paragrafo andiamo a vedere nel dettaglio cosa sono le terapie manuali.

Trattamenti manuali: cosa sono e in cosa consistono

terapia manuale su paziente

Le tecniche manuali si basano su interventi passivi in cui il fisioterapista utilizza le sue mani insieme a tecniche specifiche e gradi di applicazione della forza differenti.

Questa serie di trattamenti prevede benefici sotto tre aspetti cruciali per il paziente, e per l’individuo in generale. Dal punto di vista dei movimenti perché i protocolli manuali ne migliorano le prestazioni e nei casi più gravi ne permettono il parziale o pieno recupero. Dal punto di vista neurofisiologico perché i trattamenti manuali intervengono sul dolore, sulla diminuzione della sensibilità al dolore e sulla diminuzione della percezione del dolore. Infine, dal punto di vista psicologico vi è un miglioramento dello stato emotivo del paziente perché quest’ultimo avrà una variazione in positivo della prospettiva di vita.

I trattamenti manuali inoltre presentano diversi vantaggi:

    • permettono di adattare il trattamento al dolore;
    • agiscono in modo specifico sulla causa che ha portato a una determinata patologia o ad accusare un determinato dolore;
    • richiedono la partecipazione attiva del paziente;
    • non prevedono l’assunzione di farmaci da parte del paziente.

    A questo punto una domanda sorge spontanea: i trattamenti manuali hanno anche dei lati negativi? Strano ma vero, non esistono aspetti negativi, tuttavia teniamo a precisare che, essendo il trattamento/percorso riabilitativo svolto totalmente dal fisioterapista, è importante affidarsi a professionisti competenti come i fisioterapisti del nostro centro specializzato a Roma.

    Vediamo di seguito nel dettaglio quali sono le terapie manuali più utilizzate:

    • metodo Kabat: questo metodo ha come obiettivo l’allungamento muscolare, l’aumento dell’ampiezza del range articolare, la riduzione della rigidità e della spasticità, la coordinazione e l’equilibrio. Il metodo in questione segue schemi molto rigidi e precisi per agire sul paziente e sul dolore, patologia;
    • metodo Bobath: questa tecnica manuale si basa su un’analisi oggettiva delle capacità residue del paziente e come quest’ultimo esegue tutte quelle azioni, o meglio, quei movimenti necessari affinché possa prendersi cura di se stesso e far fronte autonomamente alle sue esigenze. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita;
    • Kinesiterapia: è un trattamento manuale che, attraverso l’utilizzo di una serie di tecniche, ha l’obiettivo principale di recuperare la sensibilità propria del movimento articolare, la forza e la massa muscolare, nonché la capacità di svolgere un moto volontario. In poche parole, l’uomo, al di fuori di gravi patologie, ha una capacità del movimento innata. Quando però questa viene compromessa per motivi diversi è necessario lavorare per il pieno recupero anche se non sempre ci si riesce, dipende dal caso e dalla sua complessità;
    • Manipolazioni: questa tecnica consiste in una lieve spinta repentina ad alta velocità. La manipolazione è indolore e si può applicare sia alle vertebre che ad altre articolazioni come per esempio spalla, anca e ginocchia con l’obiettivo di liberare i movimenti accessori e ridurre il dolore localizzato;
    • Tecnica del Pompages: questa terapia manuale si basa sulla mobilizzazione delle fasce del corpo attraverso trazioni leggere. Il metodo è spesso preso in considerazione dal fisioterapista per trattare tutti quei pazienti che presentano dolore di origine muscolo articolare e per le patologie artrosiche;
    • Metodo Mezieres: questa tecnica di riabilitazione individuale mira al ripristino della simmetria corporea con l’obiettivo di agevolare il recupero funzionale. Prima di iniziare un percorso fisioterapico attraverso il metodo manuale Mezieres, il fisioterapista si occupa di individuare le tensioni muscolari per agire con movimenti precisi per restituire elasticità, lunghezza e benessere alla muscolatura contratta. Tra i problemi più comuni che sono trattati attraverso l’utilizzo di questo metodo si elencano l’artrosi, la scoliosi, il torcicollo, la lussazione temporo-mandibolare, il piede piatto e l’alluce valgo.

    Vieni presso il nostro centro di fisioterapia a Roma, affidati ai nostri esperti professionisti e scopri quale tecnica manuale fa più al caso tuo.

    Terapie strumentali: cosa sono e in cosa consistono

    terapia strumentale su paziente

    Come abbiamo accennato all’inizio di questo articolo, la fisioterapia prevede l’applicazione di due metodi, quello manuale, di cui abbiamo già parlato nel paragrafo precedente, e quello strumentale.

    La terapia strumentale include tutti quei trattamenti fisioterapici che si avvalgono dell’utilizzo di apparecchiature specifiche. Non esiste uno strumento utilizzato che possa essere considerato migliore di un altro perché è solo il fisioterapista, con la sua conoscenza ed esperienza nel campo, che può valutare, in base alla patologia e al dolore avvertito dal paziente, quale tra le terapie strumentali è quella più indicata.

    I trattamenti strumentali presentano diversi vantaggi, tra cui:

    • permettono di alleviare i sintomi della patologia trattata;
    • richiedono uno sforzo minimo da parte del paziente.

    Anche qui la domanda sorge spontanea: oltre ai vantaggi questo tipo di trattamenti presentano anche dei contro? Se per i trattamenti manuali non sono previste controindicazioni per quanto riguarda i trattamenti strumentali ci sono diversi “contro” da tenere in considerazione:

    • la terapia strumentale non agisce sulla causa della patologia, ma si limita a ridurre il sintomo;
    • i tempi di esecuzione spesso sono lunghi si tratta di circa 10 sedute per ciascuna terapia;
    • alcune terapie strumentali non possono essere proposte a tutti i pazienti indifferentemente: ad esempio, spesso sono sconsigliate per le donne in gravidanza o per i portatori di pacemaker.

    L’efficacia del trattamento strumentale dipende dalla capacità del fisioterapista nel riconoscere quale tecnologia è quella più indicata per trattare la patologia o il dolore riscontrato dal paziente.

    Vediamo di seguito nel dettaglio quali sono le terapie strumentali più utilizzate:

    • terapia con ultrasuoni: questa terapia prevede la penetrazione dei tessuti per poter raggiungere diversi effetti terapeutici, tra cui: analgesico e antinfiammatorio, decontratturante e fibrinolitico e trofico, ovvero per il riassorbimento di ematomi, l’eliminazione di lievi calcificazioni e per stimolare la guarigione dei tessuti. Il trattamento può essere svolto con una tecnica a contatto, dove tra la cute del paziente e il manipolo della tecnologia viene interposto un gel, o in immersione in acqua. Questo secondo metodo spesso è utilizzato quando la parte del corpo presenta delle irregolarità come quando è necessario intervenire sulla mano;
    • magnetoterapia: è la terapia strumentale che utilizza i magneti per svolgere un’azione antinfiammatoria, per contrastare la formazione di liquidi e per stimolare i tessuti, soprattutto il tessuto osseo. Inoltre, la magnetoterapia favorisce la produzione di osteoblasti e di fibre di collagene quindi è utile nelle fratture recenti, nei casi di ritardi di consolidazione e per osteoporosi e artrosi;
    • elettroterapia: è una tecnica non invasiva che consente la stimolazione dei muscoli o dei nervi mediante l’applicazione di correnti sulla cute. Le dimensioni e la sede di applicazione degli elettrodi sono importanti nel determinare l’efficacia della terapia. Tra gli effetti più noti si possono elencare l'azione antidolorifica, la stimolazione muscolare e il miglioramento dell’apporto vascolare;
    • ionoforesi terapia: questo metodo strumentale sfrutta le correnti elettriche per veicolare i medicinali attraverso l’epidermide. La strumentazione è spesso utilizzata nei casi in cui il paziente dovesse aver bisogno di iniziare una terapia farmacologica senza però rischiare di affaticare il fegato. La ionoforesi terapia è principalmente indicata per artrosi, artriti, sciatica e strappi muscolari;
    • laserterapia: in questo caso viene utilizzata una luce laser con lo scopo di stimolare i processi riparativi, inibitori ed anti-infiammatori. Nel nostro centro di fisioterapia utilizziamo il laser Nd: yag, questo è l’unico in grado di trattare efficacemente le patologie, infatti dopo poche sedute è possibile notare nell’immediato risultati sul dolore e sull’infiammazione. La laserterapia è particolarmente indicata per trattare: lussazioni, artrosi, distorsioni, tendinite achillea e la tendinite in generale, piaghe da decubito e altre;
    • tecarterapia: è una terapia indolore e non invasiva che utilizza corrente ad alta temperatura nei tessuti favorendo i naturali processi riparativi e antinfiammatori. Il trattamento ha particolare successo nella fisioterapia sportiva perché può essere utilizzata subito dopo aver subito un trauma. Utilizzata comunque anche su pazienti non sportivi, questa terapia strumentale permette di trattare contratture, stiramenti, strappi muscolari, cervicali, pubalgia, tendiniti, distorsioni, traumi ossei e articolari;
    • pressoterapia: è un macchinario medico-estetico che stimola il sistema circolatorio e linfatico. La pressoterapia permette di ridurre il gonfiore e l’infiammazione della zona trattata.
    • onde d’urto: il trattamento si avvale di onde acustiche che vengono indirizzate, dal fisioterapista, verso la zona interessata dal dolore per ridurre il fastidio, indurre una risposta antinfiammatoria e stimolare la vascolarizzazione della zona interessata. Tra le patologie più trattate con questa tecnica ci sono: la pseudoartrosi ovvero la condizione di ritardo nella consolidazione di fratture di segmenti ossei, il gomito del tennista, le borsiti, la pubalgia, le contratture e gli stiramenti muscolari.

    Vieni presso il nostro centro di fisioterapia a Roma, affidati ai nostri esperti professionisti e scopri quale dei diversi trattamenti strumentali fa più al caso tuo.

    Quale dei due approcci fa al caso tuo?

    Alla luce di quanto abbiamo esposto poc'anzi, quale dei due approcci, manuale o strumentale, fa più al caso tuo? Ovviamente non è una cosa che il paziente può valutare autonomamente, infatti è necessario rivolgersi ai nostri esperti fisioterapisti per comprendere quale potrebbe essere l’approccio più adatto.

    Quello che però è importante sapere, prima di iniziare un percorso mirato, è che spesso si opta per un approccio integrato, infatti la terapia strumentale raramente si sostituisce del tutto alla fisioterapia, questa rappresenta il braccio destro, il rinforzo, per meglio intenderci, della terapia manuale. Da diversi studi è infatti emerso che la terapia strumentale può accelerare il processo di guarigione ma non risolve la causa del dolore con l’elevato rischio che questo possa ripresentarsi.

    Quindi solo integrando i due approcci è possibile trattare la patologia in modo efficace per risultati più soddisfacenti e duraturi.

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