Tecarterapia, ultrasuoni e crioultrasuoni: similitudini e differenze

Tecarterapia, ultrasuonoterapia, crioultrasuonoterapia. Ne avete mai sentito parlare? Probabilmente vi sarà capitato di assistere al racconto di un amico che vi parlava del suo percorso di fisioterapia con la tecarterapia, oppure vi sarà capitato di leggere che cos’è la crioultrasuonoterapia su Internet o ancora di esservi sottoposti a un percorso di ultrasuonoterapia.

Queste tre diverse tipologie di terapie strumentali, utilizzate in ambito fisioterapico, presentano caratteristiche differenti tra loro e potrebbero essere sconsigliate in alcuni casi piuttosto che in altri. Come sempre, ci teniamo a precisare che solo i nostri fisioterapisti esperti, con le loro conoscenze, sono in grado di suggerire il trattamento più indicato. Quello che possiamo fare nel presente articolo è spiegare cosa sono queste terapie strumentali, come si eseguono, quali sono i vantaggi/benefici che si possono trarre, quali sono le patologie più indicate da trattare e i possibili contro/svantaggi che si potrebbero riscontrare.

Vediamole di seguito nel dettaglio.

Tecarterapia: scopriamo cos’è

Tecar

Probabilmente fra i tre strumenti di cui abbiamo fatto cenno sopra la tecarterapia, comunemente chiamata tecar, è sicuramente la terapia strumentale più conosciuta rispetto alle altre due. Questo perché sono molto noti e riconosciuti i suoi vantaggi. Infatti, è rinomata per i suoi effetti benefici e risolutivi nel trattare traumi e infiammazioni scheletriche.

Che cos’è la tecarterapia? Quali sono i suoi vantaggi? Per quali patologie è indicata? Queste sono solo alcune delle domande più frequenti di chi si approccia per la prima volta ad un percorso fisioterapico di questo tipo. Ricordiamo che in fisioterapia si utilizzano due approcci che spesso possono essere integrati. Questi sono i trattamenti manuali che comprendono una serie di azioni svolte direttamente sul paziente con il solo uso delle mani e delle competenze del fisioterapista. Al contrario, le terapie strumentali vengono svolte dallo specialista utilizzando specifiche tecnologie come appunto la tecar.

La tecarterapia, alle origini, era un terapia strumentale che veniva principalmente utilizzata per trattare traumi sportivi proprio perché lo scopo del trattamento è quello di accelerare la naturale riparazione del danno tissutale per diminuire i tempi di ripresa di cui necessitano gli sportivi. Solo con il tempo se ne è cominciato a fare un utilizzo più generico, o meglio, anche su quei pazienti che non praticano sport o che perlomeno non lo praticano a livelli agonistici.

Questa terapia strumentale opera attraverso due diversi tipi di elettrodi: il capacitivo, ideale per il trattamento dei tessuti molli, come muscoli, cute, vasi sanguigni e così via e il resistivo indicato per il trattamento di ossa, articolazioni, tendini e legamenti. In poche parole, il primo elettrodo è utilizzato dal fisioterapista per trasmettere energia nelle zone più superficiali, il secondo, al contrario, viene utilizzato per trasmettere energia nelle zone più profonde. Ovviamente la scelta di utilizzare uno solo dei due elettrodi o entrambi dipende dalla decisione del fisioterapista dopo un’attenta valutazione del caso e delle condizioni del paziente.

Alla tecarterapia vengono riconosciuti numerosi effetti benefici, tra questi si elencano:

  • un effetto biostimolante;
  • un effetto drenante particolarmente apprezzato nelle patologie estetiche;
  • un effetto rilassante della muscolatura;
  • un effetto antidolorifico;
  • un effetto anti infiammatorio, la tecarterapia migliora il deflusso venoso linfatico necessario per espellere con più efficienza le tossine.

Quali sono le patologie che si possono trattare con questa terapia strumentale? Iniziamo con il dire che, durante la seduta, il paziente non avvertirà nessun dolore o almeno non più di quello che accusa a causa della patologia riscontrata. Infatti, la tecar lascerà una forte sensazione di benessere al paziente.

Rispondendo alla domanda iniziale, tra le patologie, o traumi, che è possibile trattare con la tecar si elencano:

  • patologie muscolari come ad esempio contratture, stiramenti, strappi, contusioni ed edema;
  • patologie della colonna per esempio lombalgie, dorsalgie e cervicalgie.
  • patologie della spalla come tendinite;
  • patologie del gomito come epicondilite e epitrocleite;
  • patologie del polso e della mano come tendiniti del polso e tendinite della mano;
  • patologie dell’anca come ad esempio borsite e pubalgia; come ad esempio borsite e pubalgia;
  • patologie del ginocchio come condropatia rotulea, gonartrosi e lesioni traumatiche dei legamenti crociati;
  • patologie della caviglia e del piede come fratture, distorsioni, fascite plantare e tendinite achillea;
  • riabilitazione post-chirurgica.

Ovviamente, tutti i trattamenti presentano anche delle controindicazioni, in questo caso queste si possono dividere in assolute e relative. Le controindicazioni assolute sono tutte quelle condizioni in cui il trattamento è assolutamente da evitare come per i pazienti affetti da neoplasie, donne in gravidanza, portatori di pacemaker e pazienti pediatrici. Nei bambini la tecar è assolutamente sconsigliata perché potrebbe alterare i tessuti biologici che sono in fase di crescita. Al contrario, le controindicazioni relative vanno valutate dal fisioterapista, tra queste rientrano: pazienti in stato febbrile, portatori di protesi, diabetici, patologie dermatologiche e altre.

Nel prossimo paragrafo vediamo che cos’è la seconda terapia strumentale di cui parleremo, ovvero l’ultrasuonoterapia.

Ultrasuonoterapia: benefici e controindicazioni

ultrasuonoterapia

Come abbiamo detto la fisioterapia spesso non si avvale solo delle terapie manuali svolte dal fisioterapia, ma anche di strumenti. In questo paragrafo cerchiamo di capire che cos’è l’ultrasuonoterapia, per quali patologie è indicata e quali sono i contro.

L’ultrasuonoterapia è un terapia strumentale che si avvale degli ultrasuoni, ossia onde acustiche con una frequenza superiore ai 20 kHz, non sopportabile dall’orecchio umano. Ma se l’intensità della frequenza di queste onde non è sopportabile all’orecchio umano com’è possibile che possa penetrare nei tessuti biologici senza causare danni? Perché l’onda penetra a una profondità inversamente proporzionale rispetto alla frequenza delle onde, permettendo in questo modo di ottenere diversi e interessanti benefici. Quindi come funziona la terapia con ultrasuoni? Quando le onde penetrano nei tessuti biologici queste perdono energia cedendola a muscolo, tendine e osso. Questa energia viene convertita in calore: da questo meccanismo dipendono le proprietà terapeutiche e benefiche del trattamento.

L’ultrasuonoterapia può essere eseguita in due modalità, per contatto e per immersione. La prima modalità è quella più conosciuta e prevede l’utilizzo di un gel e di elettrodi che vengono applicati sulla zona interessata. La seconda modalità, invece, è meno frequente e si utilizza per trattare quelle parti del corpo che presentano diverse irregolarità come ad esempio le mani, i piedi, le caviglie e simili. In questo caso la zona da trattare viene immersa nell’acqua insieme al manipolo che trasmette le onde.

Come la tecarterapia anche la ultrasuonoterapia presenta diversi benefici, vediamoli di seguito:

  • antalgico
  • antidolorifico
  • antiedemigeno perché permette di ridurre il gonfiore
  • trofico
  • biostimolante a livello cellulare per agevolare l’accelerazione del processo di guarigione
  • drenante.

L’ultrasuonoterapia, inoltre, è particolarmente indicata per trattare patologie come:

  • sciatalgia;
  • nevrite;
  • periartrite;
  • tendinite e tendinopatie;
  • lesioni muscolari;
  • contratture.

Anche in questo caso, nonostante i numerosi e riconosciuti benefici della terapia, ci sono delle controindicazioni. Come prima cosa ricordiamo che è importante affidarsi a fisioterapisti esperti, perché un utilizzo errato e non esperto dello strumento potrebbe provocare ustioni. Inoltre, questo trattamento non è adatto per pazienti con neoplasie, donne in gravidanza, portatori di pacemaker, chi è affetto da osteoporosi, vene varicose, fratture, durante il ciclo mestruale, nei bambini e spesso anche negli adolescenti perché stanno ancora formando i loro tessuti biologici.

Nel prossimo paragrafo vediamo infine che cos’è la crioultrasuonoterapia, quali sono i vantaggi e per quali patologie è indicata.

Crioultrasuonoterapia: quali sono i vantaggi?

crioultrasuonoterapia

Sappiamo che gli strumenti utilizzati a scopo terapeutico si rinnovano costantemente apportando delle migliorie e, di conseguenza, maggiori benefici. Tra le terapie strumentali che vengono utilizzate a scopo fisioterapico abbiamo la ultrasuonoterapia di cui abbiamo parlato poc’anzi e la crioterapia. Dalla combinazione di questi strumenti, è nata la crioultrasuonoterapia.

Il Crioultrasuono è una terapia fisica strumentale che combina l’utilizzo della vibrazione acustica dell’ultrasuono con le basse temperature della crioterapia. È un dispositivo che, similmente all’ultrasuono, impiega le vibrazioni con frequenza da 1 MHz a 3 MHz. Contestualmente viene applicata, tramite la stessa testina, una temperatura regolabile fino a 8 gradi sotto zero. Le vibrazioni sonore sono indolori e nella stessa testina vi è il passaggio interno di un liquido di refrigerazione che, in corso di applicazione, ha un immediato effetto antalgico e non solo.

Infatti, come per le altre due terapie strumentali anche la crioultrasuonoterapia presenta diversi benefici tra cui:

  • azione analgesica;
  • azione antidolorifica;
  • azione emostatica perché permette la riduzione della perdita di sangue;
  • azione antiedemigena perché permette la riduzione dell’edema.

Questa terapia è particolarmente indicata per trattare diverse patologie come:

  • degenerazioni dei tessuti molli;
  • tendiniti e rotture tendinee;
  • borsiti;
  • epicondiliti;
  • talloniti;
  • capsuliti;
  • distorsioni e distrazioni muscolari;
  • traumi.

Anche in questo caso ci sono delle controindicazioni di cui bisogna tenere conto. Infatti, questa terapia non è indicata per tutti quei pazienti che soffrono di osteoporosi, per chi presenta emorragie importanti, per i portatori di placche, per chi soffre di vene varicose, per i portatori di pacemaker, per chi presenta neoplasie di ogni genere e per le donne in gravidanza.

Ovviamente, che si tratti di tecarterapia, ultrasuonoterapia o crioultrasuonoterapia è fondamentale affidarsi a dei professionisti come i fisioterapisti di Reha Group. Affidarsi allo specialista giusto è fondamentale per trarre dei reali benefici dalle terapie strumentali.

Conclusioni

Ogni percorso svolto con una di queste tre strumentazioni è ovviamente diverso perché tutte hanno delle caratteristiche che le differenziano l’una dall’altra. Queste presentano sicuramente delle similitudini come ad esempio il fatto che siano controindicate per le stesse tipologie di pazienti e che per poterne trarre dei reali benefici è necessario che vengano eseguite da esperti fisioterapisti, ma presentano anche delle differenze, come i benefici che si possono trarre e le patologie che trattano.

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