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Fino a qualche anno fa a rivolgersi alle mani esperte di un fisioterapista era chi subiva un trauma o percepiva un forte dolore fisico a tal punto da non riuscire più a svolgere neanche i più comuni gesti quotidiani. Questo accadeva perché era frequente collegare la fisioterapia al dolore. Per fortuna oggi questa associazione mentale errata è stata abbastanza sdoganata e ha condotto ad un risvolto più che positivo, portando sempre più persone a intraprendere un percorso con uno specialista anche con lo scopo di prevenzione. Tutto questo ha generato un po' di confusione, portando numerose persone a chiedersi quando sia davvero utile intraprendere un percorso di fisioterapia.
La paura è di iniziare un iter fisioterapico anche quando questo non è necessario, con il rischio di perdere tempo e denaro. A riguardo, è giusto precisare che il fisioterapista non è solo in grado di svolgere il trattamento fisioterapico, ma possiede anche tutte le competenze per comprendere se il paziente ha davvero bisogno di iniziare la fisioterapia, o se deve rivolgersi ad un altro specialista.
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Oggi si sente sempre più spesso parlare di fisioterapia, ma siamo sicuri che tutti sanno che cos’è la fisioterapia e chi è il fisioterapista?
La fisioterapia è una branca della medicina e la sua etimologia viene dal greco “physis”, natura, e “therapeia”, terapia, rimandando all'impiego di cure assolutamente naturali. Questa disciplina medica abbraccia due tipi di approcci terapeutici, quello manuale, che come si può intuire dal nome prevede l’impiego del solo uso delle mani del fisioterapista, e quello strumentale che prevede l’utilizzo di strumenti specifici. Questo secondo approccio spesso è il braccio destro del primo, perché accompagna e, a volte, velocizza il lavoro svolto con l’approccio manuale che viene quasi sempre indicato come metodologia primaria per trattare qualsiasi tipo di dolore, trauma o infortunio.
Rispondendo alla seconda domanda all’inizio di questo paragrafo, il fisioterapista è l’operatore sanitario che, dopo aver svolto un percorso di studi mirato, è in grado di definire un piano di approccio fisioterapico per trattare la patologia, il trauma o la richiesta di un paziente. Spesso il fisioterapista si trova a collaborare con altre figure specializzate, tra cui il fisiatra, il medico operante, l’ortopedico e simili.
Questa è una delle domande più gettonate poste dai pazienti, perché oggi la fisioterapia ricopre diverse funzioni sia in ambito riabilitativo, ma anche in quello curativo e di prevenzione. Tutto questo ha portato scompiglio e ha reso più difficile capire in quali casi e per quali patologie è consigliato affrontare un percorso fisioterapico. È importante premettere che è abbastanza improbabile poter racchiudere in un semplice elenco tutti i casi in cui la fisioterapia è indicata vista la grande quantità di applicazioni mediche di questa branca.
I motivi per cui è importante rivolgersi al fisioterapista sono diversi, vediamo i più comuni:
Impossibile non elencare alcune tra le patologie più comuni che è possibile trattare con la fisioterapia:
A prescindere dal dolore o dalla patologia, il fisioterapista indica un programma riabilitativo specifico solo dopo aver svolto le sue valutazioni che includono l’anamnesi, l’osservazione, la valutazione dei movimenti spontanei, la valutazione palpatoria e la valutazione articolare muscolare.
Come abbiamo già accennato, oggi si parla di fisioterapia anche come prevenzione e non solo per la cura del dolore o di una patologia.
Alla fisioterapia spesso si accosta il concetto di dolore, ma questa disciplina medica è impiegata anche per prevenire un problema o una patologia. Infatti, è noto come in ambito sportivo la fisioterapia sia anche utilizzata come prevenzione. Per chi pratica sport, anche se in perfetta forma, nella maggior parte dei casi è consigliato iniziare un percorso di fisioterapia perché sottopone ad uno sforzo costante una zona del corpo con il rischio di poter riscontrare un dolore cronico o una patologia.
In realtà la fisioterapia è indicata anche per chi apparentemente non presenta nessun problema e non pratica sport a livello agonistico o amatoriale. In questi casi il fisioterapista è utile perché permette di rilevare disfunzioni che, se trascurate, potrebbero portare all'insorgenza di una o più patologie.
In conclusione, per rispondere alla domanda del titolo di questo articolo, ci sono dei casi in cui intraprendere un percorso mirato di fisioterapia è necessario per risolvere un dolore o una patologia definita. In altri casi l’iter fisioterapico è utile anche quando non si avvertono sintomi, dolori o se non si pratica alcuna attività sportiva. L’obiettivo della fisioterapia in quest’ultimo caso è quello di poter scoprire preventivamente una patologia che potrebbe far sorgere problemi che, in alcuni casi, richiederebbero a posteriori l’intervento di uno specialista.
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